martedì 13 maggio 2014

Sua Maestà, il Babà!

****SORRY! FILE FOTO DANNEGGIATI.... ****





“Ah che bell’ò cafè
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co’ a ricetta ch’à Ciccirinella
Compagno di cella 
Ci ha dato mammà”
(F. De André “Don Raffaé)

Ecco, se penso a Napoli mi viene in mente questa canzone; e poi una serie di immagini legate ai cibi rappresentativi di questa città pazzesca, mi viene in mente Funicolì Funicolà, il Vesuvio, mi vengono in mente i colori, il vociare dei vicoli e tutta una carrellata di ricordi di posti meravigliosi vissuti ai tempi di una bellissima gita scolastica.


Fatta questa premessa affascinante, si può facilmente intuire che la scelta di Antonietta del blog “La trappola Golosa”, ultima vincitrice dell’inarrestabile MTChallenge, mi sia stata particolarmente cara!

Vuoi perché mi piacciono da matti i dolci, e mi piace pure produrli; vuoi perché “o babbbbbà” è uno spettacolo, e ho sempre avuto voglia di farlo, ma fino ad ora non avevo ancora incontrato la ricetta che mi convincesse.

Ecco, in mio soccorso arriva Antonietta con una ricetta che è praticamente un testo sacro: seguendola alla lettera, anche per chi come me lo affronta per la prima volta, si ottiene innegabilmente un vero e autentico BABA’.

Ora, fin qui tutto perfetto.

Se non che, l’altra metà del cielo di casa, all’annuncio della sfida mensile se ne esce con un lapidario: “Noooo, a me fa schifo il babà”.

Ecco, allora.

Parliamone.

A me queste frasi cacciate lì così, senza un minimo di argomentazione mi mettono in circolo la bile.

A parte il fatto che perfino il Pargolo quasi quattrenne sa che non si dice “che schifo”, perché 1) è maleducazione; 2) mi da tremendamente fastidio.

Ma poi, ma come cacchio è possibile che non ti piaccia il babà?!!!?!?!?!?!?!?

Infatti, dopo un’analisi un pochino più approfondita è venuto fuori che l’unica esperienza del fattore N con questo dolce capolavoro è stato con una versione alcolicissima, forse neanche granché fatta bene a livello di pasta.

E considerando che costui non ama i dolci alcolici, ecco bella e pronta l’avversione perenne nei confronti dell’incolpevole babà.

Ok, bisognava fargli cambiare idea.

Ho quindi scelta di fare una bagna totalmente analcolica, e cosa scegliere, trattandosi di dolce napoletano, se non “o café” ?!?



L’ho aromatizzato con il cardamomo, che io amo molto, accompagnando poi il tutto con un frosting vellutato, nel quale non ho resistito ad inserire un piccolo richiamo al tradizionale rum.


Una versione tutto sommato semplice, ma gustosissima, che finalmente ha sancito la pace tra papà e babà.



BABA’ AL CAFFE’ E CARDAMOMO CON FROSTING AL RUM
(Io ho seguito la versione con il lievito di birra)

300gr farina Manitoba
3 uova grandi
100gr di burro (per me tedesco)
100gr di latte (per me anche meno)
25gr di zucchero
10gr di lievito di birra
½ cucchiaino di sale fino
Per la bagna
Caffè ristretto (caffettiera da 3)
1 litro di acqua
400gr di zucchero
1 cucchiaio abbondante di baccelli di cardamomo
Per il frosting
80gr di formaggio spalmabile
50gr di zucchero a velo
200ml di panna fresca

4 cucchiai di Rum (buono!)

Fase 1. LIEVITINO.
Ho sciolto il lievito in 50ml di latte tiepido con 1 cucchiaino di zucchero.
Ho poi impastato con 70gr di farina: ho formato una pallina, l’ho coperta con un canovaccio umido e l’ho fatta riposare per circa 1 ora e mezza (comunque fino a raddoppio).

Fase 2. PRIMO IMPASTO.
In una ciotola ho versato il resto della farina, ho fatto la fontana, vi ho rovesciato dentro il lievitino e le 3 uova.
Ho cominciato ad impastare per amalgamare gli ingredienti, e a poco a poco (come suggerisce Antonietta 1 cucchiaio per volta) ho aggiunto tanto latte da ottenere un composto omogeneo e dalla consistenza morbida (ma non molle!!!).
Ho quindi impastato energicamente, sbattendo l’impasto verso le pareti della ciotola, per circa 10 minuti (i bicipiti ringraziano).
Ho quindi coperto nuovamente e lasciato lievitare per circa 1 ora e mezza.

Fase 3. SECONDO IMPASTO.
In una ciotolina ho lavorato il burro a pomata insieme allo zucchero rimanente e al sale.
L’ho aggiunto quindi all’impasto, un cucchiaino per volta, facendolo assorbire completamente prima di aggiungerne altro.
Ho lavorato quindi per 5 minuti.
Ecco, a questo punto io confesso i miei limiti, e confermo di avere adagiato il tutto nella planetaria (anche se la versione dialettale locale rende sicuramente meglio, cioè, ho “imbelinato”tutto nella planetaria) lasciando che la tecnologia mi desse una mano, perché se no non ce la potevo fare.
Ho lasciato impastare con forza per circa 20 minuti, poi, in un rimorso culinario, l’ho lavorato ancora per 5 minuti a mano, giusto per verificare che l’impasto avesse raggiunto le caratteristiche richieste, ovvero: si deve staccare dalle mani, deve mantenere la forma tondeggiante se piegato e si devono cominciare ad intravedere delle bolle d’aria.
(Specifico che nella versione per gente seria questo passaggio, assolutamente fondamentale, sarebbe da eseguirsi su piano di marmo e totalmente a mano, piegando e sbatacchiando con forza l’impasto più volte, per circa 20 minuti).
Verificato che tutti i diktat fossero presenti, mi sono detta soddisfatta.
Ho imburrato lo stampo e 4 stampini, perchè lo stampo unico mi sembrava troppo piccolo per tutto l'impasto; ho strappato 6 palline di impasto e le ho disposte nello stampo grande, il resto l’ho suddiviso negli stampini, riempiendoli per circa la metà.
Ho quindi coperto nuovamente tutti gli stampi con il canovaccio umido e li ho lasciati lievitare per altre 2 ore (non è servito il forno con luce accesa: 1) perché la luce del mio forno è tragicamente defunta; 2) perché in cucina era sufficientemente caldo).
L’impasto in questo caso deve triplicare.


A questo punto, ho acceso il forno a 220°, e raggiunta la temperatura ho infornato lo stampo grande, abbassato subito a 200° e coperto con foglio di alluminio dopo circa 10 minuti.
Terminata la cottura con altri 15 minuti.
Ho estratto lo stampo, l’ho lasciato raffreddare per 15 minuti, poi l’ho capovolto in una teglia abbastanza larga e con i bordi rialzati (viene fuori istantaneamente).
Per la cottura delle monoporzioni invece ho portato il forno di nuovo a 200°, poi ho infornato gli stampini e abbassato a 180°; fatti cuocere per 20 minuti, e coperti con alluminio a metà cottura.
Fatti poi raffreddare per 10 minuti, sformati (con lievissima torsione della cupoletta) e coricati in una teglia.

Fase BAGNA.
Mentre babà grande e babà piccoli riposavano, ho preparato il caffè ristretto, bello fortino, rigorosamente con al caffettiera (da 3).
Ho pestato grossolanamente i baccelli di cardamomo, li ho versati nel caffè e li ho lasciati in infusione per tutto il tempo dell’ultima lievitazione.



Quindi, mentre il babà grande cuoceva, ho preparato la bagna: in una pentola ho messo 1 litro di acqua, 400gr di zucchero e il caffè col cardamomo.
Portato a bollore e fatto sobbollire per 10 minuti.
Una volta sformati i vari babà, ho cominciato ad irrorarli, filtrando la bagna.
Ogni 10/15 minuti raccoglievo quindi la bagna colata e irroravo nuovamente, fino a quando i babà non rilasciavano quasi più liquido.

All’ultimo ho preparato il frosting.
Ho mescolato il rum con la panna, poi aggiunto il formaggio e lo zucchero: con le fruste ho montato fino ad ottenere una crema ferma.
Ho quindi trasferito il babà grande in un piatto e decorato.
(I babà piccoli sono finiti in un contenitore da portare a mamma e papà! ;-)




Ecco, le foto di sicuro non gli rendono giustizia, ma questa sopra mette comunque bene in evidenza la bella alveolatura che si è formata grazie al lavoro di braccia e alle diverse lievitazioni!

Tra l'altro, il giorno dopo era anche completamente inzuppato, mentre la sera della "creazione" presentava ancora qualche zona non completamente irrorata dalla bagna: ma avevo troppa voglia di assaggiarlo, e la sua leggerezza, nonostante il gusto ricco, mi ha ripagata totalmente!!!

La crema poi ha fatto la sua parte, completando la "rotondità" di questa meraviglia di dolce!

Grazie Antonietta per la ricetta strepitosa: è un tesoro da custodire gelosamente!!!

Ah, dimenticavo: missione compiuta.

E' finalmente pace fatta tra papà e babà!!!


Con Sua Maestà il Babà partecipo all' MTC di Maggio!










29 commenti:

  1. Qui, mi sembra di giocare a ping pong: antonietta lancia una ricetta strepitosa e tu rispondi con una rielaborazione altrettanto da urlo:perchè eliminare l'alcool dal babà è un'impresa mica da ridere, dalla quale esci ultra vittoriosa: il caffè al cardamomo è una di quelle esperienze ineffabili, che vanno solo provate (e riprovate e riprovate): e il frosting al rum, anzichè la classica crema a base di uova, è un'altra di quelle robe che vanno provate, per capire quanto siano versatili ed equilibrate. E vogliamo parlare dell'alveolatura? e del the day after? E soprattutto: ne vogliamo parlare a quest'ora? Non sarenne meglio portarmene un po'? :-) Gran bella interpretazione ed esecuzione perfetta: brava, brava, brava!!!

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    1. E no...non parliamone a quest'ora, che ce l'ho a casa, e sono in ufficio fino alle 15!!!!
      Grazie Alessandra, ti porgo una fetta virtuale, anche se ci sarebbe stata anche quella fisica, visto che le dosi si sono rivelate molto generose!!
      Grande Antonietta anche per questo!!!

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  2. Stupendo il tuo babà bagnato con il caffè aromatizzato cardamomo, non ho difficoltà a credere che abbia riportato la pace in casa ^_^

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    1. Eh già! La versione è stata molto apprezzata, ma io sono estasiata dalla pasta: è uno spettacolo!!!!
      Grazie Eleonora!

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  3. Stavolta sei partita subito! E sei partita alla grande! Bravissima, la tua versione al caffè è strepitosa, e forse riuscirebbe a far pace anche me col babà oltre che il papà :-) Io adoro i dolci, ma non quelli tanto inzuppati di alcool... Ma MTC mi vedrà dei suoi anche questo mese, qualcosa inventerò... a me piace tanto fare la pace :)))
    Ciao e a presto! P.s. fra qualche settimana verrò a Chiavari, chissà che non ti incontri da qualche parte...

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    1. Ma dai Valentina! Che bello sarebbe incontrarsi!!
      Dai, con le tue capacità dolciarie e la tua fantasia non dubito che riuscirai a fare un babà super, e a farci pace!!!
      Grazie mille!

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  4. Grande! stupenda riuscita....complimenti

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  5. davanti al caffè e cardamomo non mi ferma più nessuno e visto che le porzioni sono abbondanti, domani arrivo a Chiavari!!! un bacione!

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    1. Ahahaha!!! Elena.....scusa......finitoooooo!!!!!!
      :-)))

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  6. bagnare il babbà( si con due b sono campana iihihi ) è come il cappuccino con il cornetto ,buonissimo immagino che profumo con l'aggiunta del cardamomo
    complimenti

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    1. Grazie Veronica!
      Questo "babbà" ci è piaciuto assai!!!

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    1. ....bene!!!!!!!!!
      Attendiamo il tuo babà Cristiana!!

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  8. Mamma mia quanti ringraziamenti sbuffano nell'aria!!!
    Grazie a te per averlo rielaborato con fantasia, bravura e passione e con una conquista finale, quella di farlo gradire al marito, lasciandogli perfino la nota di rhum che si sposa perfettamente con il caffè (quando faccio il tiramisù io metto sempre un goccino di rhum, però non ditelo in giro!)
    Il tuo piccolo racconto di Napoli è impregnato di dolci ricordi,quasi nostalgico e se un giorno ti ritrovassi a passare di quà ora sai dove bussare, magari per poter fare un babà insieme.
    Ti abbraccio forte

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    1. Antonietta, sarebbe bellissimo tornare a Napoli....prima o poi....chissà!!
      Ti ringrazio ancora per la ricetta che ha del miracoloso, e grazie anche dell'invito!!!! ;-)

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  9. bello, buono, profumato, soffice, voluttuoso e inebriante anche senza alcool.
    Direi che le qualità ci sono tutte per fare di questa versione una realizzazione perfetta!

    E poi vuoi mettere la soddisfazione di far cambiare idea a qualcuno? ;)

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    1. Esatto! Attraverso un dolce, poi, è la quadratura del cerchio!!
      Grazie Loredana!

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  10. Davvero super, bella l'idea della bagna al caffè, soprattutto con quella punta di cardamomo. Io il caffè non lo posso avvicinare, però per questo babà farei un eccezione, e mi tufferei in quel frosting delizioso! Brava!

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  11. Curiosa l'idea del frosting, non sapevo come si realizzasse. Si imparano sempre cose nuove all'Mtc. Sembra buonissimo!

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    1. Se non lo hai mai provato fallo!!!
      E' la classica copertura dei cupcakes....ma secondo me va bene in qualunque modo!!! Grazie Chiara!

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  12. bellissima interpretazione, mi piace molto l'idea del caffé e del frosting bianco, con quel che di rum che sembra quasi un vedo-non-vedo.
    e poi dal primo piano si vede che il babà in quanto tale ti è venuto benissimo
    davvero bravissima!

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    1. Molte grazie!
      Come ho già detto gli accostamenti mi sono piaciuti, ma un voto 1000 lo do alla pasta di Antonietta: di-vi-na!!!

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  13. anch'io devo dire che le affermazioni di schifo a prescindere mi fanno schifo ;-) la tua versione invece mi piace e la bagna al caffè e l'orario mi fanno capire che è l'ora di mettere su la moca. Buona domenica!

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    1. Grazie Lara!
      Il caffé è solo quello nella moka, non c'è niente da dire! ;-)

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  14. Hai vinto una bella battaglia Viviana, con uno splendido babà che avrebbe conquistato chiunque! E poi 'idea del caffè per una caffeinomane come me è una manna: non vedo l'ora di provarlo! Grazie mille!

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    1. Grazie Daniela, mi sento davvero di poter dire che questo era veramente "nu babbbà" !!!

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  15. Ecco, anch'io ho messo il frosting a completare il mio babà, però non mi è venuta la genialata di aromatizzarlo come hai fatto tu. Bravissima, un signor babà, profumato e ricco.

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