mercoledì 12 ottobre 2011

1492: le vacanze di Colombo



Una delle date storiche più classiche insegnate a scuola (per lo meno qualche anno fa, ora non saprei...), quella da sapere a memoria per forza è sempre stata la scoperta dell'America. 12 ottobre 1492.
Ora, senz'altro a guardarla da secoli di distanza, è stata una scoperta dalla portata storica senza precedenti. 
Ma analizzandola un po' meglio e un po' più nel dettaglio scopriremo più che altro che è stata una gran botta di c... fortuna, e che il nostro illustre Cristoforo si è trovato a sbatterci la faccia contro senza neanche capirci un granché!
Ma andiamo con ordine.
Il nostro protagonista era uno cui piaceva andar per mare, nulla da dire.
Ad un certo punto della sua vita (nel 1492 aveva 41 anni.... crisi di mezza età? Voglia di fare qualcosa di diverso?! mah!) decide che i tempi sono maturi per tentare qualcosa di eclatante, qualcosa che nessuno prima di allora aveva provato a fare. Per uno nato a Genova, che quindi vive rivolto con la faccia verso il mare, girare a destra. Prendere verso Ovest, invece che verso Est dove andavano tutti... che noia! E che code.... sempre tutti lì a intasarsi nell'Oceano Indiano... 
Il grande navigatore (è lui infatti il papà di tutti i Tom Tom & simili) decide quindi di impostare la rotta verso Ponente, pensando "Ora io vado di qua, frego tutti e arrivo in Asia mentre loro sono ancora a barattare cammelli e pesto in Arabia" dando origine in pratica alla prima partenza intelligente della storia.
Solo che per andare in vacanza aveva bisogno di qualche soldino, ragion per cui passa qualche annetto (7 per la precisione) a cercare finanziatori. Alla fine (chi la dura la vince, e cmq il Colombo era di Zena mica per niente...) riesce a farsi dare un po' di soldini dai Re di Spagna e pochini ce li mette anche lui, ma mica lui lui! Si fa fare un prestito dal Banco di San Giorgio, naturalmente previa presentazione della busta paga (falsa) e dell'atto di proprietà di casa sua, vicina a Porta Soprana, ce l'avete presente? Secondo me anche alla sua epoca non doveva essere troppo diversa....

La casa di Colombo



Tra l'altro, dopo varie ricerche, fonti storiche hanno confermato che ci sono voluti sette anni per raggranellare una cifra che, attualizzata, si aggirava nel range dei 20.000-60.000 Euro, che anche rapportata all'epoca aveva più o meno lo stesso valore... tutto 'sto casino per una miseria del genere?!?!?! Ma va va va!!!
Ad ogni modo, alla fine ce l'ha fatta, mette insieme le tre caravelle che poi caravelle in quanto tali non erano, ma va bè... la Storia ce le fa studiare così, e parte.
Navigando navigando incontra ogni sorta di avversità climatica nonché  di sfighe tremende, guasti, soste obbligate, mare mare mare sempre mare, tanto che la gente, dopo un paio di mesi di onda su onda, si comincia un attimino a rompere i frangiflutti e tenta di ammutinarsi... "Ma come Navigatore!?! Ti è andato in crash il sistema?!? Te li diamo noi il Cipango e il Catai... la prossima volta  ce li cerchiamo col Sapientino che facciamo prima....". Dopo trattative estenuanti e qualche mazzata subìta, Cristoforo riesce a mediare dicendo che se di lì a qualche giorno non avessero scorto un cenno di terraferma avrebbero fatto inversione a U e sarebbero tornati indietro, con tutto il bagaglio di stress-di-ritorno-dalle-vacanze che ne sarebbe derivato.
Se non che, effettivamente dopo qualche giorno, arrivò infine il fatidico 12 ottobre, e qualcuno cominciò a sbraitare "Terraaaaaaaaaa!!!". 
Cristoforo si era per il momento salvato il didietro: non per niente, dopo essersi fatto largo fra l'allora incontaminata barriera corallina (e dando quindi molto probabilmente il via alla distruzione dell'ecosistema marino....)  battezzò l'isola dello sbarco San Salvador.
Da qui il nostro innovatore passa un paio di mesi a girare per quei mari placidi e dalla bellezza assoluta, godendosela e giustificando questo suo soggiorno sempre con l'intenzione di cercare di arrivare nella tanto decantata Asia di Marco Polo....
Dopo qualche tempo i vacanzieri vengono però attaccati da una qualche tribù locale, che neanche troppo gentilmente fa notare loro che non è che possono starsene sulle loro case galleggianti, arraffando quello che trovano e  senza avvalersi dei servizi offerti; Cristoforo decide quindi che le ferie sono finite ed è ora di tornare indietro. Con sé porta alcuni souvenirs, fra cui: un pochino di oro, un pochino di tabacco e alcuni pappagalli. Colombo in fondo era veramente kitsch. Per dare ancora più valore alla sua esperienza, scrive nel suo diario di viaggio sbandierando "le potenzialità di quelle isole oltre il Gange". Colombo, oltre che kitsch, era anche un clamoroso  zuccone in geografia.
Nonostante queste castronerie, riesce a fare altri 3 viaggi, e solo al ritorno dall'ultimo comincia a nutrire il sospetto di essere forse giunto "in un nuovo continente", anche perché a furia di non trovare tutte le cose strombazzate da Marco Polo doveva per forza arrivarci anche lui a questa conclusione....
Insomma, Cristoforo è senza dubbio stato uno scopritore: grazie a lui infatti, tra tutte le novità già citate, l'Europa conobbe, tra le altre cose, le patate e i pomodori (prima base dei Mc Donald's), il cacao, le immense ricchezze dei territori. Peccato però che nel frattempo, i supponenti Europei cominciarono a sterminare migliaia (se non milioni, se partiamo dagli Aztechi e finiamo ai Pellerossa) di persone...
Luci ed ombre, come sempre. Ma qui mi pongo un interrogativo: se Colombo invece della crociera ai Caraibi, avesse scelto come meta delle sue vacanze la più comoda Ibiza, avrebbe comunque continuato a sostenere di essere arrivato in Cina?!?







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